giovedì 18 giugno 2009

A Somana, sul Sentiero del Fiume

2 giugno 2009.


Cascatella con invitante pozza

Altra cascatella
Arrivati a Somana (LC), bisogna salire al primo tornante, dove c'è l'imbocco di via dell'Acqua Bianca, punto iniziale dell'escursione, con le indicazioni dell'omonimo Bed and Breakfast. Qui c'è anche un piccolo parcheggio, ma è proprio piccolo, e quando siamo arrivati noi era al completo. Tornando più giù abbiamo trovato finalmente un posto per l'auto, aggiungendo un pezzo di cammino sulla strada asfaltata. Lì ci siamo subito imbattuti in un simpatico signore anziano che, visti i nostri preparativi (zaino in spalla, scarponi, ginocchiere, bastoni e borraccia) ci ha subito chiesto, con aria un po' canzonatoria, "Dov'è che andate a quest'ora?" (come a dire - alle 11 di mattina non è un po' tardi per cominciare un'escursione?). "Eh, volevamo andare su alla cascata!" - "Ah, il Sentiero del Fiume! Ah be', lì dovrebbe esserci un po' d'ombra!". In effetti meno male che buona parte del sentiero è in mezzo ai boschi, perché il sole, quel giorno, era davvero cocente. "Incontrerete qualche biscia...". Ora Nonno stava iniziando a esagerare un po'... "Ehi, così spaventa mia moglie!", mento io, per tagliare corto. "Poi quella mi cambia idea e non vuole più andar sù". "No, be'...", sorride, "avete i bastoni per scacciarle!", tenta, un po' impacciato, di rassicurarla.
R. in realtà non è per niente spaventata. Nonno ci saluta augurandoci buona passeggiata. Non incontreremo alcun terribile mostro (ma poi, le biscie, che male fanno?). Più oltre rideremo dei suoi consigli premurosi.

Purtroppo Maddie ha di recente rotto il legamento crociato, e quel giorno era in attesa dell'operazione. Ora è convalescente e, se tutto va bene, ne avrà ancora per qualche mese, prima di poter ricominciare a venire con noi. Stavolta è quindi rimasta a casa, e Mr. Bentley le ha fatto compagnia. E meno male, perché in alcuni tratti per loro il sentiero sembrerebbe impraticabile.

Imboccando via dell'Acqua Bianca si incontrano subito i primi cartelli che

Io alle prese con una via ferrata
indicano il "Sentiero del Fiume", con il segnavia n. 15B, che insieme a segni rossi sulle rocce ci hanno efficacemente tenuto compagnia per tutto il tragitto. La strada asfaltata, dopo aver superato le ultime case del centro abitato prosegue in leggera discesa con una carrozzabile sterrata, dove si incontrano degli animali (asini e capre) in un recinto. Presto la carrozzabile diventa un sentiero e, nel saliscendi, arriva al livello del torrente. Qui comincia la parte più bella dell'escursione, che costeggia il torrente e lo attraversa numerose volte in facili guadi. Si incontrano cascatelle che si gettano in piccole pozze tanto invitanti, che ero lì lì per tuffarmici.

Uno dei numerosi guadi
La camminata in alcuni punti si fa poi più difficile. Impossibile superare alcuni tratti senza aggrapparsi alle apposite catene inchiodate sulla roccia. In verità non si tratta di cosa poi così terribile, se non per uno come me che soffre di vertigini. La presa alle catene è ben salda, ma lo strapiombo che in alcuni tratti arrivava a una decina di metri non era per niente rassicurante.
La parte più dura della risalita è quando si giunge ai piedi della magnifica cascata di Era. Il sentiero sale ripido, anche qui a tratti con le catene, fino alla sua sommità, dove il sentiero 15B termina all'incrocio con il 15.
Verso destra, in altri quindici minuti si arriva all'alpe di Era con la relativa cappelletta. Noi abbiamo tagliato questa parte e siamo ritornati a Somana, seguendo i segni gialli, lungo il sentiero 15. Questa parte dell'escursione, pressoché pianeggiante, è molto più facile dell'andata. Questo sentiero domina la gola dove scorre il fiume, ed in alcuni momenti è possibile vedere il sentiero 15B percorso prima, dall'alto.

Pilone votivo ad una delle stazioni
della via Crucis
Ad un certo punto si incontra una chiesetta con dei locali che i volontari gestiscono come punto di ristoro, dichiarando di raccogliere soldi per la ristrutturazione della cappella. Abbiamo fatto sosta qui, sfiniti dalla sete (la borraccia da un litro era già stata prosciugata da tempo!).
Dopo una visitina alla fresca chiesetta abbiamo ripreso il cammino. L'ultimo tratto è costituito da una lunghissima discesa su gradini, segnata ad intervalli regolari dalle stazioni della via crucis (che, scendendo, si percorre a rovescio). Il sentiero termina sulla strada principale, ad un tornante più sopra dell'incrocio con via dell'Acqua Bianca.

L'escursione, invero lunga e faticosa, non presenta difficoltà insormontabili, se non i brevi tratti con le catene. Il 15B è tuttavia etichettato con doppia E (Escursionisti Esperti). Poiché il torrente è a rischio di improvvise piene, è sonsigliato se si prevede possibilità di pioggia. A causa dei numerosi guadi (si entra nell'acqua fino alla caviglia) è opportuno calzare scarponi impermeabili.
Andata:
  • Tempo: 2:41
  • Distanza: 15.5km
  • Dislivello: 591m (1146m in salita e 555m in discesa)
  • Altitudine: da 343m a 934m
  • Ritorno:
  • Tempo: 2:06
  • Distanza: 8.16km
  • Dislivello: -591m (214m in salita e 805m in discesa)
  • Altitudine: da 934m a 343m
  • Traccia GPS dell'escursione.
    In rosso l'andata sul sentiero 15B, in giallo il ritorno sul 15.
    A: parcheggio; B-C: cascata di Era; D: cappella-ristoro
    Statistiche cumulative delle 5 escursioni dall'inizio dell'anno:
  • Tempo totale: 16:31
  • Distanza: 58.39km
  • Dislivello: 3646m
  • Altitudine minima: 343m
  • Altitudine massima: 1550m
  • lunedì 8 giugno 2009

    Sagra del Pisello

    Domenica 31 maggio, Casalborgone (TO).

    Frittata ai piselli, Voul-au-vent con crema di piselli, Lasagne ai piselli, Gogu (ravioli ripieni di piselli) al burro e salvia, Spezzatino con piselli.


    Io, Maddie e Mr. Bentley a Casalborgone
    "Signora, ma è da molto che fanno questa sagra?" chiedo alla simpatica anziana signora che pranza con l'amica proprio di fronte a noi. "Mah... saranno almeno trent'anni..." dice pensierosa. E ribatte l'amico (evidentemente in questi paesini si conoscono tutti) lì accanto, che vuole a tutti i costi dire la sua: "Ma và! saranno almeno cinquant'anni!". Si scambiano qualcosa in dialetto piemontese che io non riesco a capire. Poi la signora, rivolta a me, continua "Sì, ma prima qui si vendevano anche tanti piselli. Poi è arrivata la fabbrica della Lancia e i giovani hanno preferito un lavoro sicuro, invece della coltivazione dei piselli. Arrivavano ad esporre anche due-trecento quintali, sà?" e il vecchietto "due-trecento? Superavano i mille quintali!". Adoro chiacchierare con queste persone! "Ho sentito che ci sono delle visite guidate al centro storico. È bello?". "Bellissimo" mi fa la signora, "...vale la pena di andarlo a visitare, solo che, non creda, in venti minuti a piedi riesce a vedere tutto quel che c'è da vedere" - "Venti minuti? - Ci vorrà almeno un'ora e mezza se si vuole guardare bene tutto!"... e via di questo passo, botta e risposta per tutta la durata del pranzo.

    La sagra è organizzata proprio bene, si paga in anticipo alla cassa scegliendo dal menù esposto, vengono rilasciati degli scontrini coi nomi delle pietanze. I biglietti vengono poi ritirati, quando ci si siede ai tavoli, dagli efficienti ragazzi della pro-loco, che ritornano dopo poco con i piatti e le bevande scelti.

    Per la visita guidata al centro storico, c'è un trenino elettrico con tre o quattro vagoni ("una volta ce n'erano venti, di vagoni" ci assicura il vecchietto). Abbiamo preferito andarci in macchina, per evitare di aspettare la successiva corsa. Il centro effettivamente è piccolo, ma sembra scolpito nella storia. Ogni giardino pieno di fiori curatissimi, ogni vicolo si apre su un nuovo panorama dei colli del Monferrato.

    Al mercatino di prodotti tipici abbiamo ovviamente acquistato un paio di chili di piselli e qualche altro prodotto.

    Una bella giornata di festa trascorsa in un luogo di pace e armonia.

    sito web

    venerdì 5 giugno 2009

    Elezioni

    Andiamo a votare numerosi, e cerchiamo di buttare giu' dal trono questo idiota.