venerdì 31 gennaio 2014

Ancora sulla legge elettorale

Io credo che il vero problema non sia propriamente la legge elettorale.
Se il problema e' l'ingovernabilita' dovuta alla situazione paradossale che e' uscita dalle urne, naturalmente bisogna porre rimedio, inventandoci una legge elettorale in grado di gestire qualunque situazione paradossale possa uscire dalle urne, ma la causa dell'ingovernabilita' non e' la legge elettorale, ma la situazione paradossale.
L'instabilita' del governo e' data dal fatto che la maggioranza al Senato e' diversa dalla maggioranza alla Camera. Ma questa situazione non sarebbe capitata se una delle forze politiche fosse riuscita a guadagnarsi una maggioranza netta in entrambe le camere.

Lo spaccamento dell'esito elettorale in tre forze piu' o meno equivalenti e' lo specchio fedele dello spaccamento in tre dell'elettorato, e cosi' le coalizioni che sono arrivate a contendersi il primato sono tre. Che poi, non e' che si tratta esattamente di tre forze politiche "vere".
Una e' quella capeggiata da un delinquente mafioso condannato in via definitiva per corruzione. Come diavolo si fa a votare per quello li'? Eppure una grossa fetta di elettorato ha preferito affidarsi ad un criminale del genere piuttosto che all'alternativa. Chiediamoci il perche'.
Un'altra fazione basava il suo consenso solo sull'antiberlusconismo (principio piu' che ragionevole, ma non sufficiente). Infatti l'unico argomento nella campagna elettorale di Bersani che ricordo era il giaguaro da smacchiare. Tutto il resto e' un ci-stiamo-lavorando-che'-non-siam-mica-qui-a-pettinare-le-bambole!
Date queste due alternative, non stupisce il risultato ottimo della terza, campione del populismo antipolitico. Se le forze della politica tradizionale stanno in piedi sulla corruzione o sul nulla, e' naturale il rifiuto della politica. Ma anche in questo caso, potra' mai il governo di una Nazione basarsi esclusivamente sul rifiuto della politica? Io credo di no.

Naturalmente, essendo un elettore di sinistra ritengo che sarebbe stato molto meglio che il PD avesse ottenuto la maggioranza sia alla Camera che al Senato. In questo modo avremmo avuto un governo stabile di sinistra (?) del PD.
Ma penso anche che se invece fosse risultata una maggioranza PdL, o addirittura M5S in entrambe le camere (e ci siamo andati molto vicino), sarebbe stato un disastro ancora peggiore della situazione attuale: se avesse vinto il PdL avremmo avuto un'altra legislatura di Berlusconi e credo che sarebbe stata la mazzata finale all'Italia. Se avesse vinto invece il Movimento ci saremmo trovati un governo di incompetenti sostenuto da un parlamento di incompetenti, alfieri di un Comico e di un Massone.
Per fortuna il PdL non e' riuscito a convincere una maggioranza sufficiente di elettori. Vorrei anche vedere, con il criminale che si trova a capo.
Neanche il M5S e' riuscito. Non credo avrebbe potuto fare di piu', data la contraddizione intrinseca in un movimento che basa la sua politica sull'antipolitica.

Voglio dire, non e' che ci sia stata una maggioranza schiacciante di voti al PD e poi, a causa della legge elettorale, si sia generata una situazione in cui il PD avesse dovuto fare un inciucio con il nemico. In questo caso sarebbe stata una palese ingiustizia della legge elettorale. L'instabilita', invece, e' lo specchio dell'incapacita' del PD di convincere l'elettorato, pur essendo l'unica forza politica ragionevole da votare.
Non credo sarebbe stato giusto, anche con una legge migliore di questa, che al PD, che ha ottenuto poco piu' del 25% dei voti, venisse assegnata la maggioranza (50%) dei seggi sia alla Camera sia al Senato. Avrebbe significato raddoppiare il pessimo risultato elettorale. Avrebbe significato dare a ciascun elettore del PD peso doppio che a tutti gli altri.
Non credo sia corretto. Credo che a fronte di una incapacita' di raggiungere un certo peso elettorale bisognerebbe rispondere con un aumento della quantita' di voti, non modificando il peso specifico artificiosamente aumentato di quelli che gia' ci sono.

Quindi non continuiamo a menarla con la legge elettorale. L'unico motivo per cui ci troviamo in questa situazione, dati i presupposti, e' che l'unica vera forza in campo (il PD) non e' riuscita a vincere, pur correndo da sola (se escludiamo tutti i piccoli partiti e quelli grossi senza alcun progetto per la Nazione, come PdL e M5S).

Che poi la legge elettorale sia da cambiare, naturalmente, sono d'accordo anch'io, anche se penso che non sia esattamente LA priorita'.
Ma gia' che la cambiamo, vediamo di cambiarla in meglio, cioe' nel senso che l'esito del voto sia non solo certo, ma anche che rispecchi le intenzioni dell'elettorato.

Questo, l'Italicum, non lo fa.

martedì 21 gennaio 2014

Ed ecco a voi.... il Porcellum 2!

Certo che Renzi ha cominciato subito, rimboccandosi le maniche e facendo il lavoro sporco. Questo e' il nuovo corso: emulare Berlusconi. Anche Berlusconi e' stato la rivoluzione-del-fare fin dall'inizio, ed ha continuato 20 anni a fare. Non si puo' negare che abbia cambiato l'Italia.
Se il paragone regge, avremo 20 anni di Renzi che cambiera' l'Italia. In effetti una bella rivoluzione anche per la Sinistra, da sempre additata per immobilismo.

Ora, militanti del PD, non accusatemi di qualunquismo (tacciare di qualunquismo tutti quelli che non la pensano come voi non e' a sua volta una forma di qualunquismo?). Non ho mica detto che Renzi e' come Berlusconi, che il PD e' come la destra, che sono tutti uguali. Renzi e' mille volte meglio di Berlusconi. Alle prossime politiche penso proprio che lo votero', specialmente se andremo a votare con una legge elettorale che consente di scegliere solo tra Renzi e Berlusconi (ammesso che l'Italia si riesca a liberare da questa scocciante faccenda dell'incandidabilita', altrimenti qualcun altro in sua vece). Ecco, il nuovo corso sembra essere proprio questo: o cosi' o cosa'. Niente piu' discussioni, niente piu' opinioni, niente piu' politica. Sei di sinistra? Bene, allora ti becchi tutto il pacchetto.

Del resto l'aveva promesso: cambiero' la legge elettorale. Ed ha subito mantenuto la promessa. Fa niente che la nuova legge non corregge affatto le pecche della vecchia. L'abbiamo cambiata, e gia' questo e' motivo di orgoglio.